parole su immagini

Marzo 1998

Carla Bertola e Federica Manfredini

“SISTERHOOD – Storia di sorelle tra sorelle”

Questa pubblicazione delle Onde raccoglie le lettere che Federica Manfredini e Carla Bertola si sono scambiate nei mesi precedenti la loro installazione/performance “Sisterhood” alla Galleria delle Donne a Torino il 6 maggio 1997.

In queste lettere Carla e Federica riflettono sul rapporto di sorellanza stabilito con le proprie sorelle, con le sorelle di viaggio e tra loro stesse ed hanno concretizzato ricordi e sensazioni in un lavoro visuale e sonoro concepito per lo spazio della Galleria.

Aprile 2000

AA.VV.  “CON FEDERICA” con testi, con testimonianze di e su Federica Manfredini

Federica Manfredini, nostra amica e compagna di strada fin dalla fondazione della Galleria, è scomparsa durante un viaggio in Australia nel ’97. Federica aveva molti campi di intervento creativo, la poesia, l’arte, libri d’artista, il lavoro sulla voce…  la sua particolarità era la fertile contaminazione, la trasformazione e il passaggio continuo tra un territorio e l’altro.

Con questa installazione vogliamo non solo “mettere in mostra” gli aspetti di Federica che noi amiamo particolarmente, quelli giocosi e dissacranti, legati al suo lavoro sulla parola come segno e come suono, ma anche riproporre il rapporto e il dialogo mai interrotto con lei, condividendoli con chi ha avuto la fortuna di conoscerla e con chi può scoprirla in questa occasione.

Febbraio 2003

Cristina Saurin e Silvana Strocco

“SUZANNE VALADON La terribile Maria”

Questi scritti nascono da una serata tenuta nella Galleria delle Donne di Torino il 26 febbraio 1999 dedicata alla figura e all’opera di Suzanne Valadon.

Cristina e Silvana, raccontandoci, con parole e immagini, il loro lavoro di ricerca, ci hanno coinvolto nella loro passione per questa straordinaria artista.

Febbraio 2003


Gabriella Montone

“GEORGIA O’KEEFFE  fiori nel deserto”

Alla ricerca di Georgia O’Keeffe attraverso i suoi spazi e i suoi colori.

Georgia O’Keefe, nipote d’emigranti, nata nella prateria, vissuta per lo più nel deserto.

Questa lenta riduzione di vegetazione nella sua vita, questo passaggio a un ambiente sempre più essenziale ed estremo attorno a sè, non è solo un’immagine e soprattutto non è casuale.

Mi piace vedere la sua vita dall’alto come una distesa, mi permette di semplificare il paesaggio, esasperare le sue caratteristiche, evidenziare le strade e oscurare i sentieri.

Un modo di vedere che non le sarebbe spiaciuto, credo…………..

Maggio 2003

Gabriella Montone

“LAVINIA FUGGITA”

Da una rilettura poetica del racconto di Anna Banti il testo di un allestimento – partitura avvenuto in Galleria.

Lavinia fuggita, una lettura in 10 stazioni, fa parte di una installazione, “Partitura a più voci”, proposta nella Galleria delle Donne a Torino nel 1995. Nel titolo è concentrata l’essenza dell’operazione: lavorare in partitura, che significa lavorare insieme, ma ciascuna con il proprio linguaggio.

Su proposta di Donatella Franchi, partendo dal racconto di Anna Banti “Lavinia fuggita”, Milli Toja, Gabriella Montone e Maria Teresa Lietti intrecciano la loro ricerca sul personaggio e la vicenda creata dalla scrittrice, facendo “suonare” insieme i propri diversi mezzi espressivi: gli acquarelli di Donatella, le sculture di Milli, la ricerca musicale e il violino di Maria Teresa, il percorso di lettura del testo di Gabriella, che sarà anche una delle due voci recitanti……

Maggio 2003

Donatella Franchi

“LOUISE BOURGEOIS, IL CORAGGIO DI ATTENDERE”

La libertà femminile nell’arte del ’900. Il suo percorso copre l’arco di tutto il ’900 , di cui può essere considerata una figura paradigmatica per la grande originalità con cui sovverte ruoli e convenzioni nell’arte e nella vita, per la libertà con cui crea un corpus di opere che non ha uguali nell’arte contemporanea, influenzando generazioni di artiste/i. Pur essendo testimone dei movimenti artistici più vitali del ’900, sceglie di lavorare ai margini……

Il suo è quello che io chiamo “il coraggio di attendere”, attendere chi sarebbe stata/o in grado di comprendere le sue scelte, rimanendo fedele a se stessa e alla propria visione….

Settembre 2005

Donatella Franchi e Gabriella Montone

“DENTRO UNA SCRITTURA SEGRETA”

Sguardi incrociati su una comune passione: la scrittura delle sorelle Bronte.

Il primo testo “Dentro una scrittura segreta” è la base di un intervento di Donatella Franchi avvenuto durante la serie di incontri “….Uno sguardo di donna posato su di me…” che ha avuto luogo nella Galleria delle Donne di Torino a partire dal gennaio del 1991.

Il secondo testo “Un viaggio seguito da molto vicino” di Gabriella Montone accompagna la raccolta di serigrafie di Donatella Franchi “From Angria to Gondal” del 1994.

Li riproponiamo insieme come un ulteriore “dentro” una scrittura: quella che racconta l’importanza della relazione e dell’amicizia come pratica creativa.

Settembre 2005

Donatella Franchi

“LAVINIA E LE ALTRE”

Lavinia Fontana pittora bolognese tra ’500 e ’600

Questo testo riproduce la relazione che Donatella Franchi ha tenuto all’Università di Lugano nell’ambito di Pensare il mondo con le donne - corso di formazione sulla presenza femminile nella cultura europea: le protagoniste nell’arte e nella musica – Ottobre 2004 – marzo 2005 organizzato dall’Associazione Dialogare – Incontri.

Febbraio 2006

AA.VV. “TRE GRANDI SIGNORE “

Dance de Correspondances – Anne-Marie Jeanjean e Carla Bertola alla Galleria delle Donne nel maggio 2005.

Storia di una mostra e altre storie di avvenimenti precedenti e seguenti.

Le tre signore sono: Madame de Sevignè, Sofonisba Anguissola e George Sand.

Ne scrivono Carla Bertola, Gabriella Montone, Anne-Marie Jeajean, Marie Therese Giraud e Luisa Bistondi.

Ottobre 2006

Cristina Saurin e Silvana Strocco

“GABRIELE MUNTER – Il fascino della montagna blu”

Protagonista di questa trattazione è Gabriele Munter, pittrice tedesca alla quale recentemente è stato in parte restituito il posto che da sempre le compete nella storia dell’arte e dell’espressionismo tedesco, separando la sua figura da quella di Kandinsky, suo maestro prima e compagno per lunghi anni poi. Relazione questa, fortemente penalizzante per l’artista, relegata in secondo piano e privata di una propria identità e originalità.

Gabriele Munter nasce a Berlino il 19 febbraio 1877, ultima di quattro figli. Il padre, dentista, a causa delle sue idee libertarie fu costretto ad emigrare nel 1848 in America dove conobbe la madre, anch’essa tedesca. Entrambi i genitori, non più giovani, fecero rientro in Germania nel 1864. A vent’anni, nel 1896, Gabriele ha già perso entrambi i genitori, studia disegno in una scuola privata di Dusseldorf e due anni dopo parte con la sorella Emmy per un lungo viaggio negli Stati Uniti in visita ai parenti.

Nel 1901 ritorna in patria e si iscrive ad un corso di disegno del “nudo serale”, tenuto da Kandinsky in una piccola scuola privata di Monaco. In quel periodo  Monaco diventa accanto a Parigi il secondo centro della modernità in Europa, attirando così numerosi artisti di ogni paese, americani compresi, ma sono soprattutto i russi a formare una vera e propria colonia.

Inizia così il rapporto artistico con Wassily Kandinsky, che nell’estate del 1903 diventerà una relazione amorosa, durata fino al marzo 1916, quando lui ritorna in Russia e nel 1917 sposa la giovane figlia di un ufficiale.

A Berlino nel 1927 Gabriele conosce lo storico dell’arte Johannes Eichner, che dopo tre anni di cauta amicizia, diventa il suo secondo compagno. Per tutto il periodo della guerra Munter conserva il suo prezioso tesoro di opere sue, di Kandinsky e di altri artisti nella cantina della sua casa a Murnau. Nel 1957, in occasione del suo ottantesimo compleanno, dona la sua collezione alla Stadtische Galerie im Lenbachhaus di Monaco, la donazione più cospicua nella storia di questo museo.

Muore  il 19 maggio 1962 nella sua casa di Murnau, dove ha continuato a vivere ricevendo spesso collezionisti e storici dell’arte.

Febbraio 2008

Donatella Franchi, Gabriella Montone, Silvana Strocco

“LE SORELLE ERANO SEI”

Le sorelle ANGUISSOLA erano sei: Sofonisba, Elena, Lucia, Anna Maria, Minerva, Europa.

Tre scritti, tre voci, tre sguardi narrano le trame affettive e il dialogo artistico tra queste straordinarie sorelle.

Donatella Franchi, Gabriella Montone e Silvana Strocco sono tra le fondatrici dell’Associazione Sofonisba Anguissola Galleria delle Donne di Torino.

Novembre 2011

Paola Rattazzi

“SE RINASCO FARFALLA”

Ho dipinto una strada lunga un sogno

Ed ho sognato alberi trasparenti come il pensiero

ed altri gonfi di vento….

un pruno selvatico succoso di frutti

e colline di seta.

Nel mio sogno, oltre la collina,

là dove l’occhio si perde,

c’era un uomo che coltivava.

Nelle sue mani terra umida

nei suoi occhi il cielo

e sulle labbra il sorriso più dolce ….

quello di un padre

e di tutto il suo amore per me.

Paola Rattazzi, vive ed opera a Cuneo. Dopo il diploma di maturità, conseguita presso il liceo artistico Ego Bianchi di Cuneo, si è laureata all’ISIA, Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, ad Urbino, dove ha seguito anche uno stage con Lorenzo Mattotti e frequentato un altro corso, a Venezia, con Lisbeth Zwerger.

Questa pubblicazione delle Onde è uscita in occasione della inaugurazione della mostra di Paola Rattazzi alla Galleria delle Donne il 25 novembre 2011.

Febbraio 2012

Donatella Franchi

“ARTEMISIA GENTILESCHI E LE SUE GIUDITTE”

….”La grandezza di Artemisia sta nella sua capacità di trasformare ciò che la tradizione artistica le offre, e soprattutto gli archetipi femminili (le Giuditte, Dalile, Cleopatre, Lucrezie, Susanne ed altre), modellate dallo sguardo maschile, in una propria originale visione della vita, dove le donne sono protagoniste, consapevoli di sé ed orgogliose di se stesse, donne coraggiose, di straordinaria forza.”…..

Donatella Franchi associa, da molti anni, la pratica artistica alla pratica politica delle relazioni.

Le sue ricerche hanno per tema il cambiamento di prospettiva che il pensiero delle donne, a partire dagli anni ’70, ha generato nelle pratiche artistiche e nella storia dell’arte.

Ha curato il quaderno di via Dogana Matrice, pensiero delle donne e pratiche artistiche. Suoi scritti sono apparsi anche in La magica forza del negativo, Liguori, 2005 e Il pensiero dell’esperienza, Milano, 2008.

Vive e lavora a Bologna.


Aprile 2017

Maria Erovereti

“SGUARDI INCONSUETI”

Riflessioni sulle immagini di Helga Wendt e Liliana Grueff”

“Nel 2000 fui invitata a partecipare alla rassegna fotografica Esperienze, in Toscana. Tra i lavori che mi apparvero subito interessanti, c’erano quelli di Helga Wendt e di Liliana Grueff delle quali poco tempo dopo curai due mostre.

A distanza di parecchi anni, ho sentito il bisogno di una nuova riflessione sul percorso di queste due fotografe; la voglia di rivisitare i lavori già conosciuti e di scoprirne i nuovi mi ha spinto a sviluppare questo progetto promuovendo un dialogo tra artiste, diverse per temperamento e storia personale, ma simili, oltre che nella profondità che caratterizza le loro opere, per un comune legame con la parola scritta.”

Maria Erovereti, si occupa di fotografia dagli anni ’80. Nei primi anni ’90 ha dato inizio all’attività espositiva allorché oggetto della sua ricerca artistica è diventata l’interazione tra il corpo e gli elementi naturali.

Ha realizzato un progetto sull’identità e il mondo interiore in cui le immagini – photo-graphia nell’accezione letterale del termine – sono frutto di una personale ricerca sulla luce.

Espone in Italia e all’estero, cura mostre d’arte e collabora con periodici del settore.

Ass. Sofonisba Anguissola

L’Associazione “Sofonisba Anguissola” che ha preso il nome di una pittrice cremonese del ’500, è stata fondata nel 1987 da un gruppo di donne di Torino impegnate sul terreno della pratica politica femminile e accomunate dalla passione per l’arte e dall’esercizio individuale di pratiche espressive. continua