venerdì 16 dicembre alle ore 20,15 PIATTO UNICO e
alle 21,15
MARIE-CLAIRE GOUAT
MIRELLA DUPRIX
in
La Vie
INSTALLAZIONE VISUALE
E SONORA
Siamo liete di presentarvi i corpi delle nostre donne portatrici delle loro storie. Corpi possenti. Donne carnose e carnali. Positive o ribelli, ardenti. Portatrici di vita. La loro presenza essenziale può disturbare. Vivono il proprio percorso con o senza gioia a costo della loro libertà. Conoscono il sangue della vita e della morte. Noi cerchiamo di esprimere tutto questo con il disegno, l’incisione, la scultura. Al di là dei contenuti, la ricerca artistica e l’entusiasmo del fare, rimangono i nostri principali obiettivi. La cosa più sovversiva che una donna possa fare, è parlare della sua vita come se questa contasse veramente
Mona Eltahawy – giornalista egiziana – Le vif/ L’Express n°27 luglio 2015
Installazione sonora con le voci delle artiste,
violino Guillaume Duprix e
Thérèse de Crombrugghe
Le artiste:
Marie-Claire Gouat
…Sono nata in Africa e ho conservato il gusto per i piedi nudi e le porte aperte. Poi ho trascorso due anni sulle rive della Garonne, fiume possente a volte selvaggio, che ha influito sul mio modo di dire intenso, talora violento…
…Io vivo e dico il mio corpo di donna al centro stesso delle sue intensità di sofferenza, d’amore, desiderio o rifiuto. Io sono il cuore delle mie forme: femmine mangiatrici di vento si svegliano vittoriose, a volte hanno le ali della loro conquistata libertà.
Mirelle Duprix
E’ attirata dalle arti figurative da sempre, ma è dagli anni 2000, a seguito di un cambiamento nella sua vita, che riscopre le sue prime aspirazioni e decide d’iscriversi agli atelier della Galerie du Crabe a Jodoigne, dove conosce Marie-Claire Gouat, all’epoca animatrice dell’atelier d’incisione, che l’introduce a questa disciplina. Il potere dell’immagine. Il potere delle parole, la cultura al servizio della società. L’arte per esprimersi su soggetti che la concernano vivamente, come l’infanzia maltrattata, la malattia, il cancro al seno.
Creare per denunciare l’indicibile, creare per esorcizzare la sofferenza, per gridare il diritto alla vita, il diritto alla felicità.
Utilizzare diverse tecniche, quali l’incisione, i pastelli, l’inchiostro di china, il collage, la scrittura automatica, il calco…per trasformare sublimando tutto ciò che le offre la vita. Tutto questo avrebbe poco valore se si fermasse all’avventura della creazione nel suo atelier. A che serve gridare se nessuno ci ascolta? L’esposizione delle sue opere danno un senso al suo agire.
Prenotate per il piatto entro giovedì alle 12.
La mostra sarà aperta a tutte/i amiche e amici SABATO 17 alle ore 17,30
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